Viaggio nell'Arte

Dal 23 aprile al 25 maggio, galleria Sant'Andrea, Via Cavestro, 6, Parma. Mostra collettiva d'Arte "Viaggio nell'Arte". Fra pittura e scultura. Espongono artisti EOS. Presentazione a cura di Valeria Marro.

Un luogo importante ed estremamente rappresentativo per Parma, come la Galleria Sant’Andrea, ospita la mostra della scuola d’arte EOS.

Maestri che non esibiscono le abilità personali, ma privilegiano l’arte maieutica di “estrarre” il meglio dagli allievi, di trasmettere il sapere, in una mostra in cui tutti si pongono sullo stesso piano.

Una scuola d’arte che ci porta a una riflessione sulle botteghe d’artista, sull’andare a “bottega” dai più grandi nomi del passato.

Possiamo citare la Bottega fiorentina di Andrea del Verrocchio, tardo Quattrocento. Scultore, pittore, orafo, benvoluto alla Corte dei Medici. Grande sperimentatore di tecniche fra le più svariate, tanto che nella sua Bottega presero vita talenti come Botticelli, il Ghirlandaio, Leonardo da Vinci....

E poi la Bottega dei Mazzola Bedoli, fucina in cui si formò il Parmigianino, mago nella ricerca dei colori assoluti, dal blu all’oro. Ma parlando di oro parliamo di luce. Si può ammirare la luce del fuoco in questi quadri, e l’oro che affiora dagli alberi di un bosco, magia della natura. Possiamo riposare poi lo sguardo sui dipinti en plein air, che sono ritratti naturalistici con un richiamo all’Impressionismo. Vediamo ancora quadri materici, un trionfo di luce, che ritroviamo rarefatta negli acquerelli o dove si giunge a donare colore alla musica.

Vogliamo parlare di luce e di spazio, pensando agli scritti di Gombrich. A uno spazio in cui si innestano a 360 gradi le sculture, con le loro dimensioni, i loro vuoti e i loro pieni, a riflettere o assorbire la luce. Con le loro sfumature, quando la scultura si veste di patinature… Illuminando da diverse angolazioni una scultura, possiamo apprezzare di come viva di luce propria, ma di come si trasfiguri in un suo doppio ricco di mistero attraverso le ombre che proietta.

Ma che cosa fa nascere in noi l’attrazione per una particolare opera d’arte? La Neuroestetica ci guida a spiegare le nostre scelte, attraverso una  triade formata da percezione (processo cognitivo), piacere (legato alla sfera delle emozioni) e contesto culturale (per esempio il luogo in cui è esposta l’opera e il nostro “capitale culturale”, la nostra formazione).

Fondamentale poi il processo comunicativo tra artista e fruitore: l’artista crea l’opera, lo spettatore la ri-crea, in una sorta di capacità empatica, in cui il piacere estetico dipende dalla comprensione cognitiva e affettiva dell’opera.

Valeria Marro

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